Pentola Terracotta Crepata – Cosa Fare

Ti è mai capitato di tirar fuori la tua adorata pentola in terracotta, pronta per preparare un delizioso spezzatino o una zuppa profumata, e scoprire una piccola crepa? È un’esperienza che può far venire un groppo in gola, soprattutto se quella pentola ha una storia alle spalle. La tentazione di buttarla subito può essere forte, ma spesso è possibile ripararla o almeno sfruttarla in modi alternativi. In questa guida, cercherò di fornirti consigli e spunti pratici su come capire la gravità di una crepa, quali sono le tecniche più comuni per correre ai ripari e come gestire la pentola a lungo termine, in modo sicuro e consapevole.

Perché la terracotta è così apprezzata (e anche così fragile)

Le pentole in terracotta hanno un fascino senza tempo. Regalano una cottura lenta e uniforme, conservano il calore a lungo e sono perfette per preparazioni rustiche come polente, minestre corpose, ragù e piatti in umido. Ricordo ancora il profumo di sugo di pomodoro che saliva da una pentola di coccio durante le domeniche in famiglia: un aroma che sapeva di casa e di tradizione.

Allo stesso tempo, la terracotta è un materiale naturale, cotto in forno a temperature elevate, ma pur sempre delicato. Uno sbalzo termico, un colpo accidentale sul lavandino o un movimento brusco possono causare crepe o piccole fratture. Capita, anche alle pentole più curate. Il punto è capire se la crepa è superficiale o talmente grave da compromettere la sicurezza nell’uso alimentare.

Ultimo aggiornamento 2025-10-28 / Link di affiliazione / Immagini da Amazon Product Advertising API

Individuare la tipologia di crepa: superficiale o profonda?

Non tutte le crepe sono uguali. A volte noti una piccola lesione biancastra sulla superficie esterna, talvolta invece c’è una frattura più profonda, che attraversa l’intera parete della pentola. Ma come capire la differenza?

  1. Crepa superficiale
    Se la lesione sembra una sottile linea appena visibile, senza attraversare completamente lo spessore della pentola, potresti riuscire a ripararla con metodi artigianali, come l’uso di latte caldo o la cosiddetta “bollitura nel latte.” Alcuni utilizzano anche composti appositi per ceramica e terracotta, acquistabili nei negozi di fai-da-te. Generalmente, una crepa superficiale non fa fuoriuscire liquidi durante la cottura.

  2. Crepa profonda
    Se la pentola perde acqua (o brodo) appena la riempi, o se la fessura si sente al tatto come un vero e proprio solco, vuol dire che la frattura è più grave. In questi casi la semplice “riparazione fai da te” potrebbe non bastare, soprattutto se vuoi continuare a usarla a scopi culinari. Magari potresti convertirla in un bellissimo vaso per piante aromatiche, così da non doverla gettare.

Riparare con il metodo del latte caldo

So che può sembrare strano, ma esiste un metodo tradizionale tramandato da generazioni, in cui si immerge la pentola crepata in latte caldo e la si fa sobbollire a fuoco dolce. La legenda dice che le proteine del latte, coagulandosi, finiscono per infiltrarsi nella crepa e creare una sorta di “tappo” naturale. Funziona sempre? Non è garantito, ma per le crepe sottili può essere utile. E se la pentola è già inutilizzabile, tanto vale provare, no?

Come procedere:

  • Lava con cura la pentola, accertandoti di rimuovere ogni residuo di cibo.
  • Metti la pentola in un contenitore (o in un’altra pentola) abbastanza grande da coprirla completamente di latte.
  • Versa il latte (va bene anche latte scaduto, purché non emani odori troppo forti) e porta a una leggera ebollizione.
  • Lasciala sobbollire a fiamma bassissima per circa un’ora.
  • Spegni il fuoco e attendi che il latte si raffreddi.

A questo punto, estrai la pentola e lavala con cura. Se tutto è andato a buon fine, la crepa superficiale sarà sigillata. Va da sé che, se la frattura è ampia, questo rimedio non farà miracoli.

Colla e mastice: si possono usare?

Un’altra domanda che ci si pone di frequente: “Posso usare una colla specifica, tipo epossidica, per riparare la terracotta dall’interno?” In linea di massima, è sconsigliato l’utilizzo di prodotti chimici nella zona a contatto diretto con il cibo. In effetti, molte colle non sono adatte a reggere alte temperature o a restare in contatto con alimenti, rilasciando sostanze che sarebbe meglio non ingerire.

Se invece vuoi consolidare l’area esterna per ragioni estetiche (o trasformare la pentola in un vaso ornamentale), esistono colle e mastici resistenti al calore. Un esempio sono i prodotti epossidici “food safe,” progettati appositamente per il contatto con gli alimenti. Prima di utilizzarli, conviene verificare le indicazioni del produttore e le certificazioni. E, in caso di dubbio, meglio desistere piuttosto che cucinarci la minestra di legumi.

Quando è troppo rischioso utilizzarla per cucinare

A volte è difficile ammettere che la nostra pentola preferita ha fatto il suo tempo. Se la crepa è davvero profonda e noti che, con il calore, la fessura si dilata o fuoriesce liquido, proseguire le cotture non è sicuro. Non solo rischi di contaminare il cibo con i detriti della pentola, ma corri il pericolo che questa si rompa del tutto durante una cottura. Immagina la scena: stai cuocendo una zuppa bollente e, all’improvviso, la pentola si spacca. Oltre al disastro culinario, ci sarebbe pure il rischio di ustioni.

In questi casi, meglio trovare un altro impiego al tuo vecchio coccio. Magari usalo come portavaso per le piantine aromatiche sul balcone o come contenitore decorativo. Potresti persino trasformarlo in un elemento d’arredo, riempiendolo di sassi colorati o di candele. In fondo, la terracotta ha un fascino tutto suo, anche quando non può più andare in cucina.

Come prevenire le crepe (per le pentole nuove)

Ora facciamo un passo indietro. Se hai appena comprato una pentola in terracotta (o se ne hai una integra e vuoi prevenirne i danni), esistono alcune regole basilari per evitare le crepe. Un trucco molto diffuso è “preparare” la pentola prima del primo utilizzo, immergendola in acqua per diverse ore (alcuni la lasciano in ammollo persino una notte intera). Questo passaggio aiuta a sigillare i micro-pori e ridurre il rischio di shock termico.

Quando inizi a cucinare, non esporre la pentola a sbalzi di calore troppo bruschi. Non passare, per esempio, da una fiamma alta a un ambiente freddo nel giro di pochi secondi. Se usi un fornello a gas, potrebbe essere utile un frangifiamma, in modo che il calore si distribuisca in maniera più gentile. Se hai appena tolto la pentola dal fuoco, non metterla subito sotto l’acqua fredda, o potresti creare micro-fratture che, nel tempo, diventeranno crepe visibili.

Riparare una terracotta spaccata a metà: mito o realtà?

È possibile, in teoria, riunire i due pezzi di una pentola di terracotta spaccata a metà e incollarli in modo da ottenere di nuovo un recipiente funzionante? Tecnicamente, sì, esistono articoli in commercio pensati per restaurare la ceramica o la terracotta. Tuttavia, bisogna essere onesti: è un’operazione complessa, che richiede mani esperte (pensiamo a chi fa restauro di oggetti d’arte o di ceramiche antiche). In più, la saldatura deve garantire un’aderenza al 100%, senza rilascio di sostanze tossiche. Nella maggior parte dei casi, la pentola “rinasce” solo come oggetto decorativo. Per l’uso sul fuoco, la praticabilità è davvero ridotta, a meno di affidarsi a professionisti specializzati (e spesso è una spesa che supera il valore stesso dell’oggetto).

Metodi creativi per non buttarla

A volte la pentola non è più utilizzabile per cucinare, ma è un peccato buttarla. E allora, perché non sfruttare la creatività? Personalmente, ho visto persone trasformare vecchi tegami in lampade, forando la superficie e inserendo all’interno una piccola lampadina. Altri riempiono le pentole in terracotta di terra e le usano come fioriere da giardino. Si possono realizzare composizioni con piante grasse o posizionarle in un angolo della terrazza.

Un’altra idea carina è usarle come contenitore per spezie se la parte inferiore rimane integra. Basta avere un coperchio adatto o una pellicola che preservi il contenuto. Non la metterai più sul fuoco, ma potresti avere un vasetto originale per conservare sale grosso, origano o peperoncino secco. Insomma, prima di gettarla, fermati a pensare se esiste un secondo utilizzo in grado di darle nuova vita.

Assistenza professionale e riparatori specializzati

Chi abita vicino a zone dove si lavora la ceramica (ci sono aree in Italia famose per la terracotta, come Deruta o Impruneta) potrebbe trovare un artigiano disposto a valutare la pentola. Alcuni riparatori professionisti conoscono antiche tecniche di saldatura o di resinatura che permettono di ridare una certa integrità al coccio. La spesa, ovviamente, deve essere bilanciata con il valore affettivo o economico dell’oggetto. Se si tratta di un pezzo di scarso valore, forse non ne vale la pena. Ma se parliamo di un manufatto artigianale tramandato da generazioni, allora potrebbe avere senso investire in una riparazione di pregio, anche solo per esporlo come cimelio.

Due parole sulle garanzie del produttore

Alcuni marchi di terracotta prevedono garanzie limitate per i difetti di fabbricazione. In altre parole, se la pentola si crepa al primo utilizzo “normale,” potresti avere diritto a una sostituzione. Tuttavia, queste garanzie spesso non coprono i danni causati da utilizzo improprio (come, ad esempio, posizionare la pentola vuota su una fiamma altissima). Vale la pena controllare la politica del produttore se la crepa si manifesta subito, senza apparente ragione. Magari conservare lo scontrino potrebbe salvarti da un acquisto sfortunato.

Considerazioni sul rapporto tra qualità e prezzo

Non tutte le pentole in terracotta sono realizzate con la stessa cura. Ci sono prodotti economici, venduti a pochi euro, che magari non hanno una cottura adeguata o un rivestimento interno di buona qualità. Può sembrare allettante spendere meno, ma alla lunga potresti trovarti con una pentola più fragile e soggetta a crepe. D’altra parte, ci sono cocci artigianali di grande pregio che, se trattati con riguardo, durano decenni. Insomma, valutare il rapporto tra costo, artigianalità e durabilità è un aspetto da tenere presente, anche per evitare di ritrovarsi a riparare pentole dopo pochi utilizzi.

Conclusioni

Alla luce di tutto questo, come devi comportarti se, sfortunatamente, la tua pentola preferita presenta una fessura? Per prima cosa, analizza bene l’entità del danno. Se la crepa è superficiale, prova con il metodo del latte caldo o con un prodotto specifico “food safe.” Se la crepa è profonda e ti fa fuoriuscire liquidi, considera l’idea di smettere di usarla sul fuoco. In quest’ultimo caso, puoi trasformarla in un portavaso, un oggetto decorativo, oppure provare a farla riparare da un artigiano se ha valore per te.

Il vero trucco, però, sta nella prevenzione. Trattare la terracotta con cura, evitare sbalzi di temperatura e non esporla a urti o graffi eccessivi. Se seguirai questi accorgimenti, la probabilità di affrontare crepe improvvise si ridurrà notevolmente, e potrai goderti la cucina lenta e genuina che solo la terracotta sa offrire. E, chissà, magari tramandare le tue pentole ai figli o ai nipoti, perpetuando un piccolo pezzo di tradizione familiare.

Roberto Pinna

Roberto Pinna non è solo un cuoco, ma una vera e propria autorità nel mondo culinario. Con oltre un decennio di esperienza dietro ai fornelli, ha saputo affinare la sua arte culinaria in vari ristoranti, dai locali tradizionali alle cucine d'avanguardia.
Roberto si è specializzato nel conoscere a fondo ogni tipo di pentola, dalle più tradizionali alle più innovative. Questa sua curiosità lo ha portato a diventare un punto di riferimento per chiunque voglia scegliere la pentola perfetta per ogni esigenza culinaria.